I. La pace è ogni passo. Percorsi di fraternità per la convivenza e lo sviluppo sostenibile
30 Marzo 2020III. I volti di don Carlo Carlevaris. Ricordi
30 Settembre 2020II. Spiritualità e responsabilità politica
ITINERARI - Nr. 2/ 2020 - INDICE
- Introduzione (Claudio Ciancio)
- Spiritualità della politica (Luciano Manicardi)
- Il rinnovamento politico dalla base (Gustavo Zagrebelsky)
- Potere politico e senso del limite (Valentino Castellani)
- Soci, non rivali (Enrico Peyretti)
- La fraternità. Anello di congiunzione tra la spiritualità e la responsabilità politica? (Leopoldo Cassibba)
- Rigenerazione del linguaggio, rigenerazione umana (Salvatore Passari)
Dibattito
- Rimane l’umano (Costantino Gilardi)
- Crisi antropologica e immaginazione (Maurizio Aleo)
- Cattolici in politica (Rosina Rondelli)
- Gli attori delle fake news / Una domanda aperta (Mario Grignani / Beppe Marasso)
- Considerazioni dei relatori sugli interventi (Gustavo Zagrebelsky / Luciano Manicardi)
- Conclusioni (Claudio Ciancio)
- Lettere | Responsabilità politica dei cristiani
Repliche e conclusioni
Editoriale
Da qualche tempo alcuni sociologi ricorrono al termine spiritualità per indicare quel mutamento della società contemporanea che non rientra nei criteri della teoria della secolarizzazione. Nelle società post-secolari lo spazio un tempo occupato dalla religione, con un forte impianto istituzionale, sarebbe ora pervaso da qualcosa di più fluido, che in mancanza di meglio s’è scelto di designare con un termine antico e caduto in disuso nei sommovimenti culturali e politici degli anni Sessanta del Novecento. Raramente questi studi si rivolgono al nesso che la spiritualità così intesa può avere con la politica, anch’essa in profondo mutamento negli ultimi due decenni, segnati dall’attentato alle Twin Towers e dalla crisi economica del 2007.
Spiritualità e politica sono oggi caratterizzate da fenomeni simili, in particolare dall’individualismo e da processi di de-istituzionalizzazione, mentre avanza, raramente percepito, il controllo digitale della società, che subentra per tanti aspetti ad una loro funzione comune e concorrenziale, quella di instaurare e mantenere il legame sociale. Forse i social media sono la vera re-ligio (nel senso di re-ligare, collegare e congiungere) del nostro tempo o, meglio, un suo potente surrogato, tanto più potente quanto meno dichiarato, controllato quasi del tutto dai capitali finanziari.
I concetti di spiritualità e politica adottati in questo fascicolo, pur nella piena contemporaneità, attingono a significati più antichi e, dunque, con una qualche inevitabile ed efficace inattualità. Come ricuperare e rinnovare nozioni e pratiche alternative rispetto a quelle che stanno prevalendo, grazie ad un uso spregiudicato dei social media? Qual è il destino di una politica che non si nutre più di una qualche radice spirituale, religiosa o laica che sia?
A queste e altre domande tentano di rispondere le relazioni e i contributi, qui raccolti in forma di Atti, del convegno Spiritualità e responsabilità politica, tenuto a Torino, al teatro san Massimo, il 22 febbraio 2020, in prosecuzione di un altro convegno, Il sogno dell’Europa e la sua crisi, svoltosi nel 2019, grazie all’iniziativa di un gruppo spontaneo, espressione di realtà diverse del mondo cattolico torinese.
Senso e finalità del tracciato disegnato dal titolo del convegno si trovano nella presentazione e nelle conclusioni a cura di Claudio Ciancio. I contributi fondamentali sono stati presentati da Luciano Manicardi e Gustavo Zagrebelsky, attorno ai quali si sono addensati gli interventi del dibattito che ha anche raccolto interessanti spunti di pratica politica e religiosa concreta.
L’intento di continuare questo progetto è al tempo stesso indebolito e rafforzato dalla pandemia del Covid-19. Spiritualità e politica, anch’esse profondamente intaccate dalla pandemia, possono e debbono essere gli assi su cui provare a trovare sane reazioni alle gravi conseguenze di ciò che inaspettatamente scoppiava nei giorni stessi del convegno. Dunque, qualcosa di ulteriormente urgente.