I. Carlo Demichelis. Uno di loro
30 Marzo 2019III. “La nostra vita è stata bella”. Carlo Carlevaris (Antologia)
30 Settembre 2019II. 1919-1920. Il “Biennio Rosso” e il sindacalismo "Bianco"
ITINERARI - Nr. 2/ 2019 - INDICE
- 1919-1920. Il “Biennio Rosso” e il sindacalismo “Bianco” (Giovanni Avonto e Guido Barbero)
- Bibliografia
- La nascita della CIL, la confederazione Bianca (Giovanni Avonto)
- La maturazione dell’unità passa per la pratica unitaria (Cristina Maccari)
- “Un solo sindacato per il lavoro” (Alessandro Lotti)
- Per un sindacato prima di tutto riformista (Alessandro Svaluto Ferro)
La ricerca storica
Appendice. Un solo sindacato?
Editoriale
In questo numero facciamo un balzo all’indietro di cento anni, agli anni 1919-1920, denominati il “biennio rosso”, nei quali prese forma la CIL (Confederazione Italiana dei Lavoratori), il “sindacato bianco”. Nella crisi sociale e politica nell’immediato periodo post-bellico il mondo cattolico, insieme al Partito Popolare di Sturzo, nell’onda lunga generata dalla Rerum novarum di Leone XIII dà vita a questo movimento di rappresentanza popolare in una nazione che, ancora in gran parte agricola, affronta la sua prima incerta fase di industrializzazione. In quel convulso biennio “rosso” ci fu dunque anche qualcosa di “bianco”.
Alla ricostruzione degli avvenimenti, alla conoscenza dei protagonisti di quella stagione e al suo significato ci conducono Giovanni Avonto e Guido Barbero. In un tempo in cui si assottiglia il senso della storia a favore del presente e dell’inconsistente immediatezza, ripercorrere pagine di un periodo per tanti aspetti ormai lontanissimo ci aiuta forse a guardare anche con maggior profondità l’attualità.
La comparsa del sindacalismo “bianco” in quel biennio introdusse una differenziazione nel movimento dei lavoratori (agricoltori e operai), che ricomparve all’indomani della seconda guerra mondiale. La storia del movimento operaio e sindacale ne porta il segno fino ad oggi, nel bene e nel male. Ha ancora senso oggi?
In occasione del 1 maggio 2019 Maurizio Landini, segretario generale della CGIL, ha affermato che “le ragioni storiche, politiche e partitiche che portarono alla divisione tra i sindacati italiani non esistono più”, invocando un processo di unità delle sigle sindacali a partire dal basso.
Su questo tema in una breve seconda parte del fascicolo abbiamo svolto una piccola indagine, chiedendo alcuni pareri. L’inchiesta è numericamente circoscritta ma opportuna: sullo sfondo di una storia ormai secolare, ha senso ed è possibile domani una forma di unità sindacale? Anche se fosse impossibile, è bene conoscerne “costi e benefici”.