III. Apocalisse. Con o senza Regno?
30 Settembre 2021IV. Luciano Allais. Un prete tra gli immigrati
ITINERARI - Nr. 4/ 2021 - INDICE
- Luciano Allais. Un profilo biografico
Margherita Ricciuti - Intervista a Luciano Allais
Vito Vita - Il Centro Assistenza Immigrati. Una recente iniziativa nelle parrocchie torinesi
- Fenomeno migratorio e intervento sociale a Torino
- Il pensiero di Luciano Allais negli ultimi anni della sua vita
Margherita Ricciuti
Antologia di scritti
- I miei cinquant’anni con don Luciano Allais
Fredo Olivero - Luciano, nel mio ricordo
Margherita Ricciuti - Trevico-Torino… Viaggio nel Fiat-Nam
Davide Bracco
Testimonianze
Editoriale
Spesso solo tardi, a conclusione o quasi, si è in grado di capire nelle loro reali dimensioni alcuni fenomeni sociali, anche quelli di grande portata e dunque apparentemente accessibili in modo immediato a chiunque. Spesso poi li si comprende, per quanto con precisione, unicamente nel loro essere accaduti e la ricostruzione storica si limita a registrare quanto avvenuto e tende a confinarlo nel passato. Per usare una metafora avvincente, si tratta per tutti e per ciascuno di un “naufragio con spettatore”, quasi a sottolineare più l’estraneità che il coinvolgimento, più la ricerca di una qualche sicurezza che il rischio della compromissione.
Un vero sguardo comprendente, empatico e responsabile è raro. Chi scorre la vita, le iniziative, le note scritte di don Luciano Allais si imbatte in questo sguardo a proposito di un fenomeno dalle immense proporzioni che attraversò l’Italia degli anni Sessanta e Settanta del Novecento: l’emigrazione dalle regioni del Meridione verso il Nord, in particolare verso il “triangolo industriale”. Dagli estratti che compongono l’Antologia di questo numero ci si può rendere conto della sua capacità analitica, della sua elaborazione propositiva sul piano sociale e politico, della sua creativa proposta pastorale per la chiesa torinese e italiana di quel tempo.
Dal momento che il fenomeno dell’immigrazione interna è ormai ridotto, per quanto non concluso, quella vicenda e soprattutto il contributo di Luciano Allais potrebbero essere archiviati. Itinerari, così come ha fatto per altri protagonisti di quegli anni e di quelli successivi (Mario Operti, Gianni Fornero, Carlo Demichelis, Carlo Carlevaris), ha accolto la proposta di dedicargli un fascicolo che raccoglie note biografiche, testimonianze ma anche una breve antologia di scritti (due contributi, rispettivamente del 1961 e del 1970), quasi una viva voce nel frastuono di quel passato forse non del tutto concluso.
Lo sguardo al passato, istruito da questa lucida e attiva testimonianza, ci consente di affrontare con maggiore lungimiranza fenomeni simili che non hanno più dimensioni locali bensì planetarie. Il fenomeno quasi sempre drammatico dell’emigrazione e dell’immigrazione – causato da povertà, guerre e cambiamento climatico - è divenuto quasi abituale e diffuso ovunque. L’atteggiamento con cui assumerlo è sempre difficile ma non impossibile.
Il fascicolo è stato possibile grazie alla generosa collaborazione di Fredo Olivero e Margherita Ricciuti che hanno condiviso con Luciano Allais impegni, fatiche e più che amicizia. A loro un grazie riconoscente; così pure a Davide Bracco, della Film Commission Torino Piemonte, per la sua lettura di un film che fece conoscere don Luciano in tutta Italia, e a Vito Vita per una sua intervista che permette di precisare alcuni aspetti della vicenda storica e personale.
Per singolare coincidenza questo fascicolo di Itinerari esce in contemporanea, ma senza sovrapporsi, al volume di Pier Giuseppe Accornero, Luciano Allais amico dei cittadini immigrati. Nella Torino del “miracolo economico”, Effatà, Cantalupa (To) 2022, a cui volentieri rimandiamo per una più ampia ricostruzione del tempo e dell’opera di Allais.